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Tappa a Ravenna, gioiello bizantino in Emilia Romagna

Tappa a Ravenna, gioiello bizantino in Emilia Romagna

La Basilique San Vitale, Ravenne

La basilique San Vitale à Ravenne (Émilie-Romagne, Italie)

A dieci chilometri dall'Adriatico, Ravenna svela le sue cupole e le sue pietre bionde in un centro storico quasi interamente pedonale. In questa città dell'Emilia-Romagna troviamo ben otto monumenti classificati patrimonio dell'UNESCO, testimoni di un'epoca in cui la città fu, a turno, capitale imperiale, sede ostrogota e bastione bizantino.

Ravenna, capitale imperiale e culla del mosaico cristiano

Da Bologna, la strada verso Ravenna attraversa una vasta pianura punteggiata da campi e canali rettilinei. A poco a poco, le prime torri, chiare e discrete, si stagliano all’orizzonte. Entrando in città, si percepisce un’atmosfera tranquilla: poche auto, tante biciclette e facciate dalla patina salmastra. Sin dai primi passi, si respira il fasto di una città fiera del proprio destino: capitale dell’Impero Romano d’Occidente nel V secolo, divenne poi il cuore del regno ostrogoto di Teodorico, prima di passare sotto l’autorità di Bisanzio. Di queste epoche rimangono otto monumenti che fanno parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO, che si percorrono in un centro interamente pedonale.

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In macchina

Ravenna è facilmente raggiungibile da Bologna (1 ora e 15 minuti), da Ferrara (1  ora e 30 minuti) o da Rimini (1  ora). Si consiglia di parcheggiare fuori dal centro prima di proseguire a piedi: i siti si concentrano in un perimetro ridotto.

Da San Vitale a Galla Placidia, i più importanti mosaici d’Italia

La visita inizia dalla Basilica San Vitale, consacrata nel 547. Con la sua pianta ottagonale e le sue gallerie che salgono fino alla cupola, è senza dubbio il monumento più spettacolare di Ravenna. Le scene che ricoprono le absidi colpiscono per la loro precisione: Giustiniano e Teodora appaiono fissati nella pietra, dotati di un’aureola dorata. Avvicinandosi, si osservano nel dettaglio i gesti, i gioielli, gli sguardi rivolti verso l’altare. L’immagine, in questo caso, ha una valenza tanto politica quanto sacra.

A due passi, il Mausoleo di Galla Placidia ha un impatto completamente diverso. L’interno è più raccolto e la luce entra da piccole finestre, svelando una cupola di un blu profondo, costellata di stelle. Intorno, colombe, sarcofagi e viti creano un’atmosfera intima, pensata per accompagnare il passaggio nell’aldilà. Vale la pena di soffermarsi un momento prima di proseguire fino al museo arcivescovile, allestito nell’antico palazzo del vescovo. Qui scopriamo la Cappella di Sant’Andrea, un vero gioiello del VI secolo. In questa piccola sala, i mosaici abbondano: scene bibliche, motivi di animali, la rappresentazione del Cristo come un soldato. Non si può che restare meravigliati da tanta ricchezza.

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Fuori dalle mura

A 20 minuti dal centro, scopriamo la Basilica di Sant’Apollinare in Classe,l’unico sito classificato situato fuori città, in un contesto più rurale.

I battisteri degli Ariani e Neoniano, due capolavori opposti

Di ritorno in città, scopriamo il Battistero Neoniano (o degli Ortodossi), nei pressi della cattedrale. All’interno, alzando lo sguardo, possiamo ammirare la cupola spettacolare. Il mosaico, in tutto il suo splendore, raffigura il Cristo immerso nel Giordano, circondato da Giovanni Battista, da un dio fluviale e da una processione di apostoli. La decorazione è ricchissima, ma ogni dettaglio rimane leggibile.

Poco distante, il Battistero degli Ariani è più sobrio. Il Cristo, giovane e imberbe, troneggia al centro della composizione. Nessuna folla, nessun animale, solo un cerchio azzurro che incornicia la scena. Il contrasto è evidente, lo stile profondamente diverso: si percepisce la diversità delle sensibilità religiose nella Ravenna del VI secolo.

Coupole du Battistero Neoniano, Ravenne, Italie

Coupole du Battistero Neoniano à Ravenne (Émilie-Romagne, Italie)

Il mosaico come arte vivente a Ravenna

Ravenna non solo conserva i suoi antichi mosaici, ma ne produce ancora. Per un primo assaggio di questo savoir-faire locale, varchiamo la soglia di Annafietta, un affascinante negozio-laboratorio, situato a poca distanza dall’ingresso della basilica di SanVitale. Qui scopriremo oggetti contemporanei realizzati con tessere tradizionali. La filosofia del laboratorio consiste infatti nel trasferire la meravigliosa arte bizantina dei mosaici ravennati su moderni oggetti di arredo.

Poco più avanti, Koko Mosaico permette di immergersi dietro le quinte della creazione. Situato di fronte alla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il laboratorio offre visite libere, ma anche corsi per principianti. Ci si può cimentare con il taglio del vetro, il disegno preparatorio e la disposizione delle forme. In due o quattro ore, si compone la propria creazione in mosaico, sotto la guida di creatori appassionati.

Infine, raggiungiamo il Monastero di Santa Maria in Porto, dove il Museo d’Arte della città di Ravenna (MAR) conferisce al mosaico una dimensione contemporanea. Sotto le gallerie a volta dell’antico chiostro, si passeggia tra un centinaio di dipinti, sculture e installazioni del XX secolo, realizzate in omaggio all’eredità bizantina. Lo sguardo si sofferma sulla materia, sui motivi e sulla luce, evidenti richiami dei mosaici medievali. Questa immersione raggiunge il suo apice in occasione della  Biennale del mosaico contemporaneo, in programma dal 18 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026, quando l’intera città si trasforma in una vetrina internazionale della creazione.

I nostri consigli per una visita perfetta

Dove mangiare a Ravenna? Le osterie da provare nel cuore della città

A pranzo, possiamo optare per l’Antica Trattoria al Gallo 1909, un locale storico annidato in un vicolo tranquillo. Qui si possono gustare i classici piatti romagnoli: cappelletti in brodo, carni brasate, verdure di stagione. Gli amanti del pesce possono invece prenotare un tavolo al ristorante L’Acciuga. La carta segue gli arrivi dall’Adriatico e varia a seconda delle stagioni: sarde alla griglia, risotti alle vongole, filetti di orata.

Quali sono le specialità da gustare a Ravenna?

Non si può lasciare la città senza aver assaggiato la sua tradizionale piadina, farcita con formaggio squacquerone fresco e rucola croccante, o i celebri cappelletti in brodo, vera delizia per il palato. Sfruttando la vicinanza alle zone umide, si possono provare le anguille alla griglia, piatto regionale dai sapori forti. Per finire, da Alpine Enogastronomia, si può gustare una ciambella romagnola, il dolce secco da inzuppare nel caffè.

Escursioni nella natura nei dintorni di Ravenna

Se si ha tempo, vale la pena di fare una puntata a nord verso il Parco Regionale del Delta del Po. In 45 minuti, si raggiungono le Valli di Comacchio, la più vasta zona umida salmastra d’Italia. Qui è possibile passeggiare tranquillamente lungo i sentieri pianeggianti che serpeggiano in mezzo ai canneti, osservando aironi, avocette e a volte anche fenicotteri rosa.

Per una gita in relax, si può salire in sella a una bicicletta e pedalare lungo i canali fino alla pineta di San Vitale. Il tragitto dura una cinquantina di minuti. Si attraversa una tipica pineta costiera, dove si alternano pini marittimi e un fitto sottobosco. L’aria salmastra, mescolata ai profumi di resina, accompagna il cammino fino al mare.

In macchina ci si può dirigere verso sud fino alle saline di Cervia. Lì, è possibile esplorare, a piedi o in barca, le vasche a cielo aperto, dove transitano anche numerosi uccelli migratori. Le visite guidate permettono di comprendere il ciclo del sale, dal pompaggio alla cristallizzazione. Al tramonto, le acque si colorano a seconda della luce: rosa, rame, malva, grigio perla. Una tavolozza cangiante che, a tratti, fa eco ai mosaici di Ravenna.

(Émilie-Romagne, Italie)

Promenade dans les salines de Cervia (Émilie-Romagne, Italie)

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