Svizzera: 8 incantevoli borghi da esplorare in estate

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Case decorate a sgraffito, tetti di ardesia e laghi color turchese su uno sfondo di cime verdeggianti: l'estate in Svizzera si vive anche nei suoi incantevoli borghi. Meno frequentati delle località sciistiche, questi otto gioielli, sparsi tra il Ticino, il Giura, i Grigioni e il Vallese, offrono un concentrato di storia locale, passeggiate accessibili e paesaggi da cartolina.
Morcote, un villaggio terrazzato sulle rive del Lago di Lugano
Fiorente villaggio di pescatori anticamente appartenente al Ducato di Milano, Morcote conserva ancora oggi il fascino della sua passata prosperità. Adagiato all’estremità del Ticino, il borgo si estende sul versante occidentale del Lago di Lugano, tra colline boscose e rive tranquille. Risalendo la Via del Porto, si scoprono le sue facciate dai colori pastello, prima di salire i 400 gradini della Via Crucis che conduce a Santa Maria del Sasso. Seminascosta tra i cipressi, la chiesa svela una navata sobria e affreschi delicati, oltre a una delle viste più incantevoli sulle sponde del lago.
Merita una sosta il vicino parco Scherrer: qui si attraversa una successione di piccoli mondi – pagode, templi greci, statue indù – sparsi tra palme e camelie profumate. Alla fine della giornata, le terrazze dei caffè e dei ristoranti del molo prendono vita. Con la vicina Italia sull’altra sponda del lago, non c’è luogo più piacevole per sorseggiare un caffè o un merlot ticinese.

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Saint-Ursanne, un gioiello medievale nascosto nelle gole del Giura
Nel Giura bernese, Saint-Ursanne appare all’improvviso, annidata sopra il Doubs, tra boschi e falesie. Fondato attorno alla tomba di San Ursicino, un monaco irlandese del VII secolo, il villaggio si sviluppa nel Medioevo. Oggi, entrando da una porta medievale, si può passeggiare sotto i portici e si possono ammirare le facciate con i caratteristici sporti in pietra.
La collegiata del XII secolo accoglie i visitatori in una navata romanica sobria, prolungata da un chiostro in calcare chiaro con capitelli finemente scolpiti con motivi vegetali. Attraversando il ponte in pietra a tre arcate, si raggiunge il Parco naturale del Doubs. Si può anche percorrere un sentiero nel bosco che porta alla cappella di San Giovanni, con una vista mozzafiato sul meandro del fiume.
In macchina, suggeriamo di seguire la Corniche del Giura che parte da Glovelier. Questa strada panoramica costeggia la cresta tra Delémont e Saignelégier, offrendo diverse soste per ammirare Saint-Ursanne dall’alto.

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Guarda, enclave romancia con case ornate a sgraffito
A 1.650 metri di altitudine, su un balcone soleggiato della Bassa Engadina, Guarda è un susseguirsi di panchine in pietra e case bianche con le persiane verdi, protette da ampi tetti in ardesia. Questo tipico borgo romancio è uno dei meglio conservati del Cantone dei Grigioni. Percorrendo la via principale, si possono osservare i motivi incisi sulle facciate: proverbi, fregi vegetali o scene religiose decorano le cornici delle finestre e i portoni carrai.
Poi, un sentiero escursionistico conduce ad Ardez, svelando gli alpeggi e i borghi del versante meridionale. Lungo il percorso, si ammirano le foreste di pini rade, i prati, gli antichi essiccatoi per il fieno e i tetti neri inclinati verso la valle. Una vera delizia per gli occhi!

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Lo sgraffito è una tecnica che consiste nel graffiare l’intonaco per far apparire delle forme incise. In Engadina, assume una dimensione più personale: i disegni raccontano la storia di ogni casa, dal nome degli abitanti al giorno del loro matrimonio.
Gruyères, bastione medievale ai piedi delle Prealpi friburghesi
Arroccata su uno sperone roccioso a 830 metri di altitudine, Gruyères conserva il suo impianto medievale quasi intatto. Una porta fortificata si apre su una strada lastricata, fiancheggiata da case con facciate lavorate, prima di condurre alla terrazza del Castello. L’edificio, costruito a partire dal XIII secolo, è stato a lungo la sede dei conti di Gruyères. All’interno, si possono ammirare le vetrate araldiche, la sala dei cavalieri e il giardino pensile, tesori del patrimonio friburghese.
La visita prosegue con due musei insoliti, situati all’uscita del borgo: il Museo HR Giger, dedicato all’artista svizzero ideatore della creatura di Alien, e la fondazione Alain Bordier, ricca di statue e oggetti buddisti. Questi luoghi, molto diversi dal castello, aggiungono un tocco inatteso alla scoperta del villaggio svizzero. Si scende poi verso la pianura con le Prealpi friburghesi sullo sfondo, dominate dal Moléson che raggiunge i 2.000 metri di altezza.

Vue sur la cité médiévale de Gruyères et son château datant du XIIIe siècle (Fribourg, Suisse)
Evolène, chalet fioriti ai piedi della Val d’Hérens
A Evolène, i tetti in lose, i balconi fioriti e il larice annerito creano, sulla riva destra della Borgne, un ambiente di rara omogeneità. Percorriamo il villaggio a piedi, tra chalet allineati, raccard posti su palafitte e strade strette dove si sente, spesso, il mormorio di un canale di irrigazione. Capita anche di incontrare abitanti in costume tradizionale, vere e proprie figure del patrimonio vivente, e cartelli bilingui in francese e patois francoprovenzale.
Nei dintorni, diversi siti di arrampicata sono facilmente accessibili. Si può prenotare un corso introduttivo o un’uscita di mezza giornata presso la scuola locale, rinomata per i suoi istruttori, oppure semplicemente osservare gli arrampicatori che affrontano le impervie pareti della Dent-Blanche.

Vue sur le village d'Evolène (Valais, Suisse)
Bergün, perla grigionese sulla linea dell’Albula
A Bergün, il treno rosso della Ferrovia Retica entra lentamente in stazione, dopo aver attraversato i viadotti in pietra e le gallerie elicoidali dell’Albula, una linea mitica che collega Thusis a Sankt-Moritz. Patrimonio mondiale dell’UNESCO, questa ferrovia si può percorrere anche a piedi, da Preda, seguendo un sentiero panoramico di 6,5 chilometri fino al villaggio.
Percorrendo le sue anguste viuzze, si ritrovano le caratteristiche dell’architettura engadinese: case massicce ornate di sgraffiti stilizzati, balconi scolpiti, portici a volta. Il Museo della Ferrovia, ospitato in un’antica dimora borghese, immerge nella storia di questa spettacolare linea attraverso plastici, filmati, foto e oggetti d’epoca.

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Nelle Alpi dei Grigioni, si incontra ovunque la parola piz: in romancio, significa “cima”. Piz Ela, Piz Kesch, Piz d’Arblatsch… Attorno a Bergün, ogni vetta porta questo nome breve e affilato, indicato sui cartelli escursionistici e sulle carte topografiche.
Kandersteg, spettacolare porta d'accesso al lago di Oeschinen
Annidata in una valle incassata dell’Oberland bernese, Kandersteg accoglie i visitatori con i suoi chalet borghesi e i suoi prati d’alpeggio, in uno spettacolare scenario di pareti calcaree. Dopo una passeggiata attraverso il centro, si scavalca il fiume Kander, prima di prendere la funivia verso il lago di Oeschinen, uno dei più belli della Svizzera. All’arrivo, si è accolti da uno spettacolo mozzafiato: un’acqua turchese circondata da foreste di abeti, ai piedi del Blüemlisalp e dell’Oeschinenhorn.
Per gli escursionisti esperti, l’anello fino a Heuberg offre tre ore di un itinerario grandioso, tra una cengia sospesa e viste spettacolari su tutto il circo glaciale. In estate, si incontrano marmotte, greggi al pascolo estivo ed escursionisti in cerca di fresco.

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Soglio, balcone in pietra nel cuore della Val Bregaglia
Arroccato su uno sperone roccioso che domina la val Bregaglia, Soglio conserva l’eredità delle grandi famiglie grigionesi del XVIII secolo. Le dimore patrizie si allineano lungo una scalinata in pietra, tra muri ciechi, portali di granito e passaggi coperti. Si sale in un silenzio quasi totale, rotto soltanto dal vento tra le fronde e dallo scricchiolio di una persiana. In cima al villaggio, la chiesa di San Lorenzo si erge di fronte alle imponenti pareti della Val Bondasca.
Da Soglio, si può scendere a piedi fino a Castasegna, attraversando i castagneti coltivati più grandi d’Europa. Tra lo scricchiolio del tappeto di foglie sotto i piedi e i ricci aperti che ricoprono il suolo, si passa davanti ad antichi essiccatoi di castagne, alcuni dei quali sono ancora usati per la torrefazione lenta.

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