Appartenente alla seconda cinta muraria della città, fu ricostruita nel XIV sec. in stile mudejar. La porta si apre su due archi a ferro di cavallo circoscritti. Alla sommità, nella decorazione in mattoni di arcatelle cieche, è possibile scorgere una curiosa scultura che rappresenta due fanciulle con un vassoio contenente una testa mozzata; leggenda vuole che sia quella dell'alguazil, l'ufficiale giudiziario della città, colpevole di aver violentato le due donne.