Il più antico tempio della città (risalente al VI sec. a. C.) sembra fosse dedicato a Hera, sorella e moglie di Zeus, conosciuta più tardi dai Romani con il nome di Giunone. Il carattere arcaico del monumento è messo in evidenza dal rigonfiamento al centro delle colonne e dallo schiacciamento pronunciato dell'echino dei capitelli, esemplificazione dell'idea che voleva che gli edifici, come gli uomini, dovessero gonfiarsi sotto sforzo e schiacciarsi sotto un peso.