Cape Flattery
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Sito naturale
Il parere della Guida Michelin
Un fitta foresta costiera e strepitose viste sull'oceano richiamano i turisti verso Cape Flattery, promontorio roccioso che forma la punta nord-occidentale di questa parte degli Stati Uniti. James Cook, che si fermò all'estremità nord-occidentale della Olympic Peninsula nel marzo del 1788, la chiamò Cape Flattery perché un'apertura lungo la costa "lusingò" ("flatter" in inglese) il capitano con la speranza di trovare un porto d'approdo. Il Cape Flattery Trail, lungo 800 m, consente un accesso relativamente facile. Le parti più fangose del sentiero sono coperte da una passerella robusta. Il sentiero attraversa zone di cedro rosso occidentale e abete di Douglas, felci e muschi, e porta a quattro punti panoramici sulla scogliera, da dove si vedono le turbolente acque blu-verdi del Pacifico, insenature selvagge e rocciose che rivelano grotte, Tatoosh Island e il suo faro e l'imboccatura dello Strait of Juan de Fuca. Talvolta si possono vedere le foche sugli scogli. Fu a Cape Flattery, nel 1788, che i Makah videro per la prima volta la "gente della casa sull'acqua", come chiamarono gli americani che stavano esplorando la costa su una nave comandata da Robert Gray. Nel 1994, nel tentativo di conservare il carattere selvaggio della zona e la sua vita marina, le acque lungo la costa intorno a Cape Flattery divennero parte dell'Olympic Coast National Marine Sanctuary, sotto la responsabilità della National Oceanic and Atmospheric Administration. Chiusa all'estrazione mineraria e petrolifera dei fondali sottomarini, la zona si estende per 217 km da Cape Flattery a sud fino a Ocean City, proteggendo una delle maggiori concentrazioni di uccelli marini degli Stati Uniti continentali, le più grandi specie di piovra, lontre marine (cacciate fino all'estinzione nell'Ottocento), balene grigie, foche, leoni marini.
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