Lo scricchiolio del legno antico del pavimento vi accoglie in questo mulino seicentesco, dove lo chef-patron Alessandro Gilmozzi – autentica guida alpina della gastronomia – racconta tutto il suo amore per la montagna attraverso un unico menu degustazione (disponibile anche in versione leggermente ridotta). In tavola, affumicature realizzate al momento, un incredibile uso di erbe autoctone, cortecce, licheni e resine, si affiancano a formaggi rari, selvaggina dai sapori intensi e pesci d’acqua dolce, il tutto interpretato con creatività e tecniche di cottura particolari. La carta dei vini propone interessanti etichette anche al calice.