Auto a idrogeno: una soluzione per il futuro?

Data la crescente preoccupazione per l'ambiente, l'industria automobilistica si sta impegnando a fondo per realizzare veicoli non inquinanti. Una soluzione in tal senso è l'auto a idrogeno. Come funziona questo tipo di motore? Quali sono i suoi vantaggi e svantaggi? Approfondiamo l’argomento!
Auto a idrogeno: una soluzione per il futuro?
©audioundwerbung/iStock

Cos’è l’idrogeno e come viene prodotto?

L’idrogeno, o H₂, è un gas presente nell’atmosfera, ma solamente nella percentuale dello 0,000072%! Tuttavia, nonostante la sua scarsità, questo elemento rappresenta una fonte di energia rinnovabile quasi infinita. Naturale e non inquinante, l’idrogeno viene utilizzato fin dall’inizio del XIX secolo per alimentare il motore di alcuni mezzi tramite una cella a combustibile.

Il problema dell’idrogeno è che non è mai presente da solo, ma è sistematicamente legato ad altri elementi. Per isolarlo, si utilizzano diversi metodi:

  • produzione a partire da combustibili fossili: si parla di idrogeno grigio (o idrogeno blu nel caso in cui venga catturata gran parte della CO₂ emessa),
  • elettrolisi dell’acqua grazie ad elettricità prodotta da fonti rinnovabili: è il cosiddetto idrogeno verde.

L’impatto ambientale complessivo della mobilità a idrogeno dipende quindi soprattutto dall’origine dell’idrogeno utilizzato.

Come funziona un veicolo a idrogeno?

Esistono due grandi principi di funzionamento: la cella (o pila) a combustibile, e il motore a idrogeno. Nel primo caso si parla di auto elettriche in cui la tradizionale batteria al litio è sostituita da un elettrodo su cui avviene una reazione chimica. L’ossidazione dell’idrogeno tramite ossigeno produce elettricità.

Nel secondo caso, il motore utilizza l’energia prodotta dalla combustione dell’idrogeno con l’ossigeno, questa reazione genera l’acqua che aziona i pistoni del motore.

Vantaggi e svantaggi di un veicolo a idrogeno

Nonostante in teoria questi veicoli rappresentino una soluzione ideale dal punto di vista ecologico, a livello pratico la realtà è parzialmente diversa.

Fra i vantaggi dell’utilizzo dell’idrogeno come fonte di energia per le automobili citiamo:

  • il ricorso alle fonti di energia rinnovabile
  • nessuna emissione di CO₂ o di gas a effetto serra durante l’utilizzo dell’auto
  • una guida fluida e silenziosa
  • una notevole autonomia (oltre 600 km)
  • tempistiche di ricarica rapide, equivalenti a un pieno di benzina

D’altra parte, i veicoli a idrogeno presentano anche degli svantaggi, tra i quali:

  • una potenza del motore limitata
  • un prezzo d’acquisto elevato (da 2 a 3 volte superiore a quello di un’auto con motore convenzionale)
  • un numero estremamente limitato di stazioni di ricarica in Italia (ad oggi solo 6)
  • un impatto sullo sfruttamento dei combustibili fossili, che dipende dal metodo di produzione dell’idrogeno
  • l’alta infiammabilità che rende questo gas potenzialmente pericoloso

Conclusione: dobbiamo già pensarci ora?

Sebbene potenzialmente molto interessante, l’idrogeno non è ancora una soluzione “di massa”. In Italia nel 2021 sono stati venduti pochissimi veicoli, anche a causa della scarsità di stazioni dedicate.

L’idrogeno deve affrontare sfide importanti a molti livelli. Innanzitutto, il 95% del processo di estrazione è attualmente basato sul fossile: assurdo per una fonte di energia rinnovabile! In secondo luogo, si pone il problema dello stoccaggio e della distribuzione dell’idrogeno, oltre alla sua estrema infiammabilità. L’insieme di queste problematiche spiega sia il costo proibitivo dei veicoli a idrogeno, sia lo scarso sviluppo di questa tecnologia.

Il “Piano Strategico per lo sviluppo dell’infrastruttura per il combustibile alternativo idrogeno”, presentato nel 2016 dal governo e aggiornato nel 2019, mira a garantire una produzione volta alla salvaguardia ambientale, a democratizzare i veicoli a idrogeno e svilupparne l’uso (il Piano originario prevedeva 27.000 veicoli alimentati a idrogeno nel 2025). La situazione è comunque ancora in divenire, per cui è auspicabile restare in attesa di vedere come si svilupperà il mercato nei prossimi anni, per poi riflettere sull’opportunità di fare il grande passo per il proprio veicolo personale.